P28 Piano della Regina – Monte Ciaval – Colletta Bernarda
Note tecniche:
Partenza: 1900 m, Arrivo: 2395 m, Dislivello: 495 m, Sviluppo: 8136 m, Tavola: 13
Dal Piano della Regina (1468 m) una pista forestale percorre verso S il pianoro fino a inoltrarsi nel Vallone del Ciaval, risalendolo a strette serpentine sulla sinistra orografica tra pini e larici. All’uscita del bosco prosegue un sentiero che si porta sulla conca pascoliva superiore sede di un rifugio privato (c. 2060 m) e della Grangia dei Prati del Ciaval (2131 m). Con leggera flessione a SO, il sentierino contorna alla base il Monte Cialancias (2523 m), quindi entra nella pietrosa conca sommitale (tra la Costabella del Piz e il Monte Ciaval) che percorre in ampio semicerchio verso levante. A quota 2529 m il sentiero attraversa la costola N del Monte Ciaval, poi raggiunge verso SE lo spartiacque Ciaval-Ischiatòr presso l’insellatura 2608 m, che si apre leggermente a levante del panoramico Monte Ciaval (2641 m). Oltre questa cima una malandata mulattiera ex militare si allunga poco sotto il crinale, leggermente sul versante Ischiatòr, passa presso il Monte Schiatau (2598 m) e la Testa di Cavias (2594 m), infine scende sulla Colletta Bernarda (2395 m), innestandosi nel sentiero P25 che permette il collegamento tra Bagni di Vinadio e Pietraporzio.
Dal Piano della Regina (1468 m) una pista forestale percorre verso S il pianoro fino a inoltrarsi nel Vallone del Ciaval, risalendolo a strette serpentine sulla sinistra orografica tra pini e larici. All’uscita del bosco prosegue un sentiero che si porta sulla conca pascoliva superiore sede di un rifugio privato (c. 2060 m) e della Grangia dei Prati del Ciaval (2131 m). Con leggera flessione a SO, il sentierino contorna alla base il Monte Cialancias (2523 m), quindi entra nella pietrosa conca sommitale (tra la Costabella del Piz e il Monte Ciaval) che percorre in ampio semicerchio verso levante. A quota 2529 m il sentiero attraversa la costola N del Monte Ciaval, poi raggiunge verso SE lo spartiacque Ciaval-Ischiatòr presso l’insellatura 2608 m, che si apre leggermente a levante del panoramico Monte Ciaval (2641 m). Oltre questa cima una malandata mulattiera ex militare si allunga poco sotto il crinale, leggermente sul versante Ischiatòr, passa presso il Monte Schiatau (2598 m) e la Testa di Cavias (2594 m), infine scende sulla Colletta Bernarda (2395 m), innestandosi nel sentiero P25 che permette il collegamento tra Bagni di Vinadio e Pietraporzio.
P31 Rifugio Talarico – Passo di Vens
Note tecniche:
Partenza: 1890 m, Arrivo: 2790 m, Dislivello: 900 m, Sviluppo: 3609 m, Tavola: Punto d’appoggio: rifugio Talarico 1720 m, (tel. 0171-96616)
All’estremità meridionale dei Prati del Vallone, ove hanno sede il Rifugio Alfredo Talarico (c. 1720 m) e altri fabbricati (v. P30), prosegue una pista sterrata che, oltre il Vallone di Stau, sale con ampi tornanti sulla sinistra orografica del Vallone superiore di Pontebernardo. Presso il quarto tornante (c. 1890 m) si stacca sulla sinistra il sentiero P31, che sale verso S nell’aperto avvallamento sede del diruto Gias Vallonetto (1952 m), dal quale raggiunge la soprastante conca detritica sbarrata all’estremità da una balza morenica incisa dalla cascata del Ghiacciaio Ubac. Il sentiero sale verso destra e raggiunge il rifugio privato della Làusa (2404 m) oltre il quale supera la parte superiore della balza morenica, quindi passa presso il cippo che ricorda il giovane alpinista Cesarino Giusta (2511 m). Poco oltre, a quota 2522 m, il sentiero stacca a sinistra la diramazione (traccia nel ripido canalone) P31b per il Colle della Làusa (c. 2875 m) e il ricovero d’emergenza Gino Vigna (c. 2870 m), poi riprende a salire serpeggiando fino a un secondo bivio ove, sulla destra, a quota 2555 m circa, dirama il sentiero P31c per un ricovero militare (c. 2780 m) e il soprastante Passo del Vallonetto (2826 m). Il sentiero P31 piega quindi a ponente e si porta alla base del ripido canalone detritico lungo il quale raggiunge un piccolo ricovero ex militare a ridosso delle spartiacque SturaTinée inciso dal Passo di Vens (2790 m).
All’estremità meridionale dei Prati del Vallone, ove hanno sede il Rifugio Alfredo Talarico (c. 1720 m) e altri fabbricati (v. P30), prosegue una pista sterrata che, oltre il Vallone di Stau, sale con ampi tornanti sulla sinistra orografica del Vallone superiore di Pontebernardo. Presso il quarto tornante (c. 1890 m) si stacca sulla sinistra il sentiero P31, che sale verso S nell’aperto avvallamento sede del diruto Gias Vallonetto (1952 m), dal quale raggiunge la soprastante conca detritica sbarrata all’estremità da una balza morenica incisa dalla cascata del Ghiacciaio Ubac. Il sentiero sale verso destra e raggiunge il rifugio privato della Làusa (2404 m) oltre il quale supera la parte superiore della balza morenica, quindi passa presso il cippo che ricorda il giovane alpinista Cesarino Giusta (2511 m). Poco oltre, a quota 2522 m, il sentiero stacca a sinistra la diramazione (traccia nel ripido canalone) P31b per il Colle della Làusa (c. 2875 m) e il ricovero d’emergenza Gino Vigna (c. 2870 m), poi riprende a salire serpeggiando fino a un secondo bivio ove, sulla destra, a quota 2555 m circa, dirama il sentiero P31c per un ricovero militare (c. 2780 m) e il soprastante Passo del Vallonetto (2826 m). Il sentiero P31 piega quindi a ponente e si porta alla base del ripido canalone detritico lungo il quale raggiunge un piccolo ricovero ex militare a ridosso delle spartiacque SturaTinée inciso dal Passo di Vens (2790 m).
P34 Sambuco – Vallone della Madonna – Colle Valcavera
Note tecniche:
Partenza: 1597 m, Arrivo: 2432 m, Dislivello: 835 m, Sviluppo: 4190 m, Tavola: 4 23
Dalla Borgata Neraissa Superiore (1520 m, 6 km da Vinadio) la carrareccia sterrata termina oltre il corso d’acqua del Vallone dei Pini, presso il Rifugio Nebiùs dell’ANA di Fossano (1597 m). Presso la costruzione inizia il sentiero P12, che attraversa il fondo idrico del Vallone Nebiùs e s’inerpica sulla sua franosa sinistra orografica, abbellita da alcune piccole piramidi di terra con il caratteristico masso sulla sommità. Nella parte elevata della valle, il sentiero, con flessione verso NO, attraversa una conca pietrosa, poi, serpeggiando, supera lo strappo alla testata di valle e raggiunge la displuviale tra i valloni del Nebiùs e degli Spagnoli ove, tra il Monte Savi (2615 m) e il Monte Nebiùs (2600 m), si apre l’incisione del Colle Moura delle Vinche (2434 m). Oltre il colle un tronco scende verso il Gias Murè (Vallone degli Spagnoli). Il sentiero P12 volge invece a destra e, pianeggiando, raggiunge il vicino Colle Serour (2432 m). Da questo valico il sentiero P46 si allunga fino al lontano Colle Valcavera con un interessante
percorso in quota.
P37 Bersezio – Bassa di Terra Rossa – Colle Oserot (Bivio P36)
Note tecniche:
Partenza: 1624 m, Arrivo: 2550 m, Dislivello: 926 m, Sviluppo: 6240 m, Tavola: 2
Da Bersezio (1624 m) la mulattiera P37 prende origine alle spalle dell’abitato, su china terrazzata, e raggiunge verso N la Gorgia della Madonna. Presso una cava di pietrisco (1725 m), ove converge anche una carrareccia proveniente dalla strada statale a monte dell’abitato, il sentiero P37 svolta a destra (levante) e s’inoltra nella bella pineta a meridione della Testa dell’Iretta, che poi contorna con ampio semicerchio. Presso i 2052 m il sentiero supera il franoso Vallone di San Sebastiano poi, a circa 2380 m, la ripida Valle della Vicariotta, nei cui pressi sorgono alcune ex postazioni militari. Presso un caratteristico spuntone roccioso che ospita una fortificazione, il sentiero P37 prosegue a sinistra (levante), sale un dosso erboso e raggiunge in breve la Bassa di Terra Rossa (2426 m). Il sentiero P37 continua ora lungo quanto rimane di una carrareccia ex militare, passa vicino a un diruto ricovero (ex militare) e incide a mezza costa il versante destro orografico della Fonda Oserot. La carrareccia volge quindi a levante (destra) e si porta alla base del Colle Oserot, dove confluisce nel sentiero P36 presso il Colle Oserot (2640 m)
Da Bersezio (1624 m) la mulattiera P37 prende origine alle spalle dell’abitato, su china terrazzata, e raggiunge verso N la Gorgia della Madonna. Presso una cava di pietrisco (1725 m), ove converge anche una carrareccia proveniente dalla strada statale a monte dell’abitato, il sentiero P37 svolta a destra (levante) e s’inoltra nella bella pineta a meridione della Testa dell’Iretta, che poi contorna con ampio semicerchio. Presso i 2052 m il sentiero supera il franoso Vallone di San Sebastiano poi, a circa 2380 m, la ripida Valle della Vicariotta, nei cui pressi sorgono alcune ex postazioni militari. Presso un caratteristico spuntone roccioso che ospita una fortificazione, il sentiero P37 prosegue a sinistra (levante), sale un dosso erboso e raggiunge in breve la Bassa di Terra Rossa (2426 m). Il sentiero P37 continua ora lungo quanto rimane di una carrareccia ex militare, passa vicino a un diruto ricovero (ex militare) e incide a mezza costa il versante destro orografico della Fonda Oserot. La carrareccia volge quindi a levante (destra) e si porta alla base del Colle Oserot, dove confluisce nel sentiero P36 presso il Colle Oserot (2640 m)
P40 Colle Incianao – Bassa di Colombart – Colle di Puriac
Note tecniche:
Partenza: 2292 m, Arrivo: 2506 m, Dislivello: 214 m, Sviluppo: 4979 m, Itinerario principale: Lou viage, Tavola: 9
Dal Colle Incianao (2292 m), punto d’arrivo della seggiovia e di una sterrata proveniente da Bersezio, l’ampia mulattiera entra nell’aperta conca Andelplan che attraversa con lungo semicerchio verso ponente alla base della Punta d’Incianao, ove sottopassa gli impianti di uno skilift, quindi raggiunge le rovine del grande Rifugio (ex militare) dell’Andelplan (2490 m). Il sentiero supera (verso O) una conca, percorre la costola pietrosa a S della Cima delle Lose poi, lungo la displuviale Ferriere-Puriac, superato il passaggio a ridosso della q. 2632, perde quota leggermente fin presso una caratteristica dolina (2530 m). Poco oltre il sentiero P40 scende tortuoso lungo il ripido salto che si affaccia nel Vallone Puriac. Alla base del salto il sentiero P40 si allunga verso SO e, su terreno ondulato, raggiunge la Bassa di Colombart (2461 m) ove incrocia, sulla sinistra, il sentiero P39 proveniente da Ferriere. Dal valico, con percorso a mezza costa verso ponente, il sentiero P40, che riceve a destra il tronco P42 proveniente da Grange di Argentera, raggiunge in breve lo spartiacque Stura-Tinée dove, tra la Rocca dei Tre Vescovi e il Monte Pebrun, si apre il Colle di Puriac (2506 m). Oltre il colle un sentiero perde quota sul versante francese lungo il Vallone Salso Moréno e raggiunge Le Pra nella Valle della Tinée.
Dal Colle Incianao (2292 m), punto d’arrivo della seggiovia e di una sterrata proveniente da Bersezio, l’ampia mulattiera entra nell’aperta conca Andelplan che attraversa con lungo semicerchio verso ponente alla base della Punta d’Incianao, ove sottopassa gli impianti di uno skilift, quindi raggiunge le rovine del grande Rifugio (ex militare) dell’Andelplan (2490 m). Il sentiero supera (verso O) una conca, percorre la costola pietrosa a S della Cima delle Lose poi, lungo la displuviale Ferriere-Puriac, superato il passaggio a ridosso della q. 2632, perde quota leggermente fin presso una caratteristica dolina (2530 m). Poco oltre il sentiero P40 scende tortuoso lungo il ripido salto che si affaccia nel Vallone Puriac. Alla base del salto il sentiero P40 si allunga verso SO e, su terreno ondulato, raggiunge la Bassa di Colombart (2461 m) ove incrocia, sulla sinistra, il sentiero P39 proveniente da Ferriere. Dal valico, con percorso a mezza costa verso ponente, il sentiero P40, che riceve a destra il tronco P42 proveniente da Grange di Argentera, raggiunge in breve lo spartiacque Stura-Tinée dove, tra la Rocca dei Tre Vescovi e il Monte Pebrun, si apre il Colle di Puriac (2506 m). Oltre il colle un sentiero perde quota sul versante francese lungo il Vallone Salso Moréno e raggiunge Le Pra nella Valle della Tinée.
P43 Tetti Fresa (Sant’Anna di Rialpo) – Colla del Bal
Note tecniche:
Partenza: 790 m, Arrivo: 1232 m, Dislivello: 442 m, Sviluppo: 1681 m, Tavola: 8
Dalla Borgata Sant’Anna di Rialpo (752 m), presso la piccola chiesa, parte una stradina che raggiunge i Tetti Fresa (790 m). Dai casolari la mulattiera P43 s’inoltra quindi nel castagneto e in lunga diagonale verso destra (E) attraversa un’arida costa raggiungendo la Colla del Bal (1232 m).
Dalla Borgata Sant’Anna di Rialpo (752 m), presso la piccola chiesa, parte una stradina che raggiunge i Tetti Fresa (790 m). Dai casolari la mulattiera P43 s’inoltra quindi nel castagneto e in lunga diagonale verso destra (E) attraversa un’arida costa raggiungendo la Colla del Bal (1232 m).
P44 Rotabile ex militare della Gardetta – I Gias (Bivio P38)
Note tecniche:
Partenza: 2440 m, Arrivo: 2249 m, Dislivello: 210 m, Sviluppo: 4542 m, Tavola: 3
Poco oltre il Colle Cologna, a quota 2440 m, sotto il Colle di Salsas Blancias, dalla rotabile ex militare si stacca la diramazione P44 che, in pessimo stato, aggira la franosa Quota 2513 m e si porta sullo spartiacque Màira-Stura a circa 2650 m. La carrareccia, ristretta quasi a sentiero, s’inoltra sul versante Stura dove, con percorso semicircolare verso ponente sulle ripide chine meridionali del Monte Bodoira, arriva al Colle Vallonetto (2510 m). Il sentiero P44 contorna la testata del Vallone Conforent, poi riappare la malandata carrareccia, che scende ora sull’altipiano della Montagnetta, sovrastante Le Barricate, presso i caratteristici I Gias (2249 m), dove incrocia il sentiero P38 proveniente da Castello di Pietraporzio (1338 m).
Poco oltre il Colle Cologna, a quota 2440 m, sotto il Colle di Salsas Blancias, dalla rotabile ex militare si stacca la diramazione P44 che, in pessimo stato, aggira la franosa Quota 2513 m e si porta sullo spartiacque Màira-Stura a circa 2650 m. La carrareccia, ristretta quasi a sentiero, s’inoltra sul versante Stura dove, con percorso semicircolare verso ponente sulle ripide chine meridionali del Monte Bodoira, arriva al Colle Vallonetto (2510 m). Il sentiero P44 contorna la testata del Vallone Conforent, poi riappare la malandata carrareccia, che scende ora sull’altipiano della Montagnetta, sovrastante Le Barricate, presso i caratteristici I Gias (2249 m), dove incrocia il sentiero P38 proveniente da Castello di Pietraporzio (1338 m).
P54 Gias Vallonetto – Colle Vallonetto
Note tecniche:
Partenza: 2189 m, Arrivo: 2510 m, Dislivello: 321 m, Sviluppo: 1873 m,Tavola: 3
Dalla piccola capanna del Gias Vallonetto (2189 m), al termine della strada sterrata proveniente da Moriglione S. Lorenzo (1414 m), il sentiero P54 (a tratti poco evidente) sale alle spalle della costruzione, poi serpeggia su terreno erboso e, con ampi risvolti verso ponente alla testata del vallone, raggiunge l’aperto Colle Vallonetto (2510 m), dove s’innesta sull’ex tracciato militare proveniente dal Colle Valcavera, qui ridotto a malandata mulattiera.
Dalla piccola capanna del Gias Vallonetto (2189 m), al termine della strada sterrata proveniente da Moriglione S. Lorenzo (1414 m), il sentiero P54 (a tratti poco evidente) sale alle spalle della costruzione, poi serpeggia su terreno erboso e, con ampi risvolti verso ponente alla testata del vallone, raggiunge l’aperto Colle Vallonetto (2510 m), dove s’innesta sull’ex tracciato militare proveniente dal Colle Valcavera, qui ridotto a malandata mulattiera.
P12 Neraissa Superiore – Colle Moura delle Vinche – Colle Serour
Note tecniche:
Partenza: 1597 m, Arrivo: 2432 m, Dislivello: 835 m, Sviluppo: 4190 m, Tavola: 4 23
Dalla Borgata Neraissa Superiore (1520 m, 6 km da Vinadio) la carrareccia sterrata termina oltre il corso d’acqua del Vallone dei Pini, presso il Rifugio Nebiùs dell’ANA di Fossano (1597 m). Presso la costruzione inizia il sentiero P12, che attraversa il fondo idrico del Vallone Nebiùs e s’inerpica sulla sua franosa sinistra orografica, abbellita da alcune piccole piramidi di terra con il caratteristico masso sulla sommità. Nella parte elevata della valle, il sentiero, con flessione verso NO, attraversa una conca pietrosa, poi, serpeggiando, supera lo strappo alla testata di valle e raggiunge la displuviale tra i valloni del Nebiùs e degli Spagnoli ove, tra il Monte Savi (2615 m) e il Monte Nebiùs (2600 m), si apre l’incisione del Colle Moura delle Vinche (2434 m). Oltre il colle un tronco scende verso il Gias Murè (Vallone degli Spagnoli). Il sentiero P12 volge invece a destra e, pianeggiando, raggiunge il vicino Colle Serour (2432 m). Da questo valico il sentiero P46 si allunga fino al lontano Colle Valcavera con un interessante
percorso in quota.
P58 Colle della Valletta – Colle Est della Paur
Note tecniche:
Partenza: 2488 m, Arrivo: 2890 m c. Dislivello: 402 m, Sviluppo: 2531 m, Tavola: 19
Sul Colle della Valletta (2488 m), dal sentiero P7 si stacca la diramazione P58 che si inoltra verso S nella selvaggia comba pietrosa detta la Vallettina, tra la Testa della Valletta e la Rocca della Sella. Il sentiero costeggia gli specchi d’acqua c. 2470 m e 2480 m (Laghi della Testa della Valletta), sale a un colletto (c. 2630 m) e s’inoltra nell’alta Comba della Valletta, a monte degli omonimi laghetti superiori (2579 m). Da questo punto il sentiero P58 si allunga verso SE sulla sinistra e si perde nel circo terminale, occupato da un piccolo nevaio quasi perenne, alla base del versante settentrionale della Rocca la Paur. Una traccia segnalata sui detriti porta in breve sullo spartiacque Stura-Gesso inciso del Colle Est della Paur (c. 2890 m).
Sul Colle della Valletta (2488 m), dal sentiero P7 si stacca la diramazione P58 che si inoltra verso S nella selvaggia comba pietrosa detta la Vallettina, tra la Testa della Valletta e la Rocca della Sella. Il sentiero costeggia gli specchi d’acqua c. 2470 m e 2480 m (Laghi della Testa della Valletta), sale a un colletto (c. 2630 m) e s’inoltra nell’alta Comba della Valletta, a monte degli omonimi laghetti superiori (2579 m). Da questo punto il sentiero P58 si allunga verso SE sulla sinistra e si perde nel circo terminale, occupato da un piccolo nevaio quasi perenne, alla base del versante settentrionale della Rocca la Paur. Una traccia segnalata sui detriti porta in breve sullo spartiacque Stura-Gesso inciso del Colle Est della Paur (c. 2890 m).
P61 Strada di Rio Freddo – Punta Ciarnièr
Note tecniche:
Partenza: 1063 m, Arrivo: 2573 m, Dislivello: 1510 m, Sviluppo: 6022 m, Tavola: 18
Pochi metri oltre la fontanina detta del Bes (1063 m), sulla strada di Rio Freddo inizia sulla destra la vecchia mulattiera ex militare, che s’inerpica serpeggiando prevalentemente verso SO nella faggeta sulla sinistra orografica del Vallone di Rio Freddo, fino ai ruderi di alcuni «forest» (1647 m). Da questo punto, la mulattiera, a tratti mal ridotta e invasa dalla vegetazione, sale alle spalle dei ruderi, poi, verso destra, si accosta a una colata di pietrame nel punto in cui la faggeta lascia spazio al lariceto. Con breve inversione verso S, la mulattiera passa presso una serie di ruderi militari e arriva sullo spartiacque Rio Freddo-Sant’Anna presso il Poggio Donea (piccolo segnale trigonometrico circolare di pietre cementate, 1857 m). La mulattiera, ora più marcata, prosegue sempre verso S lungo il crinale o sul versante di Rio Freddo, dove (tratti in frana) contorna la modesta Roccia Lisciart. Superata una china pietrosa con radi larici, il sentiero si riporta sullo spartiacque Rio Freddo-Sant’Anna presso il colletto detto Passo di Testa Combè (c. 2160 m). Dal Colletto la mulattiera s’inoltra definitivamente sul versante Sant’Anna, attraversa la testata di un avvallamento e, oltre un colletto, con un breve saliscendi, raggiunge leggermente a ponente della Testa Combè un secondo colletto (c. 2250 m); di qui (tratti in frana) scende sulla sottostante conca, ne attraversa il fondo, quindi serpeggia sul dosso morenico centrale e arriva presso l’ex ricovero militare (2301 m) dedicato al capitano Nasalli Rocca. Il sentiero prosegue alle spalle del semidiroccato ricovero e in breve s’inoltra nella piccola conca terminale, volge a destra e, con qualche serpentina, si porta sul colletto (c. 2440 m) tra le cime Ciarnièr e Resdour, dal quale, molto mal ridotto, prosegue verso meridione fino al vicino Passo Ciarnièr. Dal colletto la vecchia mulattiera, con qualche tornantino in frana, sale a sinistra al diruto ottocentesco caposaldo di Punta
Ciarnièr (2573 m).
Pochi metri oltre la fontanina detta del Bes (1063 m), sulla strada di Rio Freddo inizia sulla destra la vecchia mulattiera ex militare, che s’inerpica serpeggiando prevalentemente verso SO nella faggeta sulla sinistra orografica del Vallone di Rio Freddo, fino ai ruderi di alcuni «forest» (1647 m). Da questo punto, la mulattiera, a tratti mal ridotta e invasa dalla vegetazione, sale alle spalle dei ruderi, poi, verso destra, si accosta a una colata di pietrame nel punto in cui la faggeta lascia spazio al lariceto. Con breve inversione verso S, la mulattiera passa presso una serie di ruderi militari e arriva sullo spartiacque Rio Freddo-Sant’Anna presso il Poggio Donea (piccolo segnale trigonometrico circolare di pietre cementate, 1857 m). La mulattiera, ora più marcata, prosegue sempre verso S lungo il crinale o sul versante di Rio Freddo, dove (tratti in frana) contorna la modesta Roccia Lisciart. Superata una china pietrosa con radi larici, il sentiero si riporta sullo spartiacque Rio Freddo-Sant’Anna presso il colletto detto Passo di Testa Combè (c. 2160 m). Dal Colletto la mulattiera s’inoltra definitivamente sul versante Sant’Anna, attraversa la testata di un avvallamento e, oltre un colletto, con un breve saliscendi, raggiunge leggermente a ponente della Testa Combè un secondo colletto (c. 2250 m); di qui (tratti in frana) scende sulla sottostante conca, ne attraversa il fondo, quindi serpeggia sul dosso morenico centrale e arriva presso l’ex ricovero militare (2301 m) dedicato al capitano Nasalli Rocca. Il sentiero prosegue alle spalle del semidiroccato ricovero e in breve s’inoltra nella piccola conca terminale, volge a destra e, con qualche serpentina, si porta sul colletto (c. 2440 m) tra le cime Ciarnièr e Resdour, dal quale, molto mal ridotto, prosegue verso meridione fino al vicino Passo Ciarnièr. Dal colletto la vecchia mulattiera, con qualche tornantino in frana, sale a sinistra al diruto ottocentesco caposaldo di Punta
Ciarnièr (2573 m).
P29 Gias del Piz – Lago Mongioia – Passo di Tenìbres
Note tecniche
Partenza: 2050 m, Arrivo: 2940 m. Dislivello: 890 m, Sviluppo: 3660 m. Tavola: 12, Punto d’appoggio: rifugio Zanotti 2144 m, (tel. 0171-96616)
Poco a monte del Gias del Piz (2042 m), dalla carrareccia che da Pietraporzio sale verso il Passo sottano delle Scolettas (sentiero P30), a 2075 m circa, si stacca il sentiero P29, che s’inerpica serpeggiando sulla bastionata e, verso ponente, raggiunge il pietroso Vallone Superiore del Piz, dove, al suo inizio, ha sede il Lago Mongioie (2472 m) dominato da un lungo ricovero ex militare (c. 2520 m). Il sentiero P29 prosegue verso destra su pietrame allungandosi sul versante sinistro orografico del Vallone Superiore del Piz, rinserrato tra alti picchi (Becco Alto del Piz, Testa dell’Ubac, Rocca Rossa, Monte Tenìbres), che percorre fino alla testata sede di un ricovero ex militare (c. 2865 m), dal quale una traccia, su terreno ripido e franoso, raggiunge lo spartiacque Stura-Tinée inciso dal Passo di Tenìbres (2940 m).
Poco a monte del Gias del Piz (2042 m), dalla carrareccia che da Pietraporzio sale verso il Passo sottano delle Scolettas (sentiero P30), a 2075 m circa, si stacca il sentiero P29, che s’inerpica serpeggiando sulla bastionata e, verso ponente, raggiunge il pietroso Vallone Superiore del Piz, dove, al suo inizio, ha sede il Lago Mongioie (2472 m) dominato da un lungo ricovero ex militare (c. 2520 m). Il sentiero P29 prosegue verso destra su pietrame allungandosi sul versante sinistro orografico del Vallone Superiore del Piz, rinserrato tra alti picchi (Becco Alto del Piz, Testa dell’Ubac, Rocca Rossa, Monte Tenìbres), che percorre fino alla testata sede di un ricovero ex militare (c. 2865 m), dal quale una traccia, su terreno ripido e franoso, raggiunge lo spartiacque Stura-Tinée inciso dal Passo di Tenìbres (2940 m).
P32 Vallone di Pontebernardo (Bivio P31) – Colle Panieris – Passo Morgon
Note tecniche
Partenza: 1970 m. Arrivo: 2660 m, Dislivello: 690 m, Sviluppo: 3589 m,Tavola: 10, Punto,d’appoggio: rifugio Talarico 1720 m. (tel. 0171-96616)
Dal bivio a quota 1890 m, dove inizia il sentiero P31, la sterrata proveniente dai Prati del Vallone (Rif. A. Talarico, c. 1720 m) continua il suo corso e, al termine di una serie di sei corti tornanti, stacca a sinistra, a quota c. 1970 m, il sentiero P32. Quest’ultimo s’inoltra verso ponente nel Vallone di Panieris, percorre chine erbose, aggira una bastionata rocciosa (lapide 2263 m) ed entra nell’alto bacino di Panieris. Il sentiero passa quindi nei pressi di una pozza d’acqua alimentata a monte da una bella cascata e, oltre la sua risorgenza, si allunga sul piatto fondo erboso dove, a circa 2480 m, dirama a sinistra il sentierino per il Passo Sud di Panieris. Il sentiero P32 sale invece a destra con percorso tortuoso (tratti in frana), sfiora una vecchia truna ex militare e arriva sull’aperto crinale Pontebernardo-Forneris, segnato dal Colle Panieris (2683 m). Oltre il valico il sentiero entra nel Vallone Forneris, quasi pianeggiante taglia verso ponente il franoso versante settentrionale della Testa del Ferro, quindi si adagia sullo spartiacque Stura-Tinée, inciso dal Passo Morgon (2660 m).
Dal bivio a quota 1890 m, dove inizia il sentiero P31, la sterrata proveniente dai Prati del Vallone (Rif. A. Talarico, c. 1720 m) continua il suo corso e, al termine di una serie di sei corti tornanti, stacca a sinistra, a quota c. 1970 m, il sentiero P32. Quest’ultimo s’inoltra verso ponente nel Vallone di Panieris, percorre chine erbose, aggira una bastionata rocciosa (lapide 2263 m) ed entra nell’alto bacino di Panieris. Il sentiero passa quindi nei pressi di una pozza d’acqua alimentata a monte da una bella cascata e, oltre la sua risorgenza, si allunga sul piatto fondo erboso dove, a circa 2480 m, dirama a sinistra il sentierino per il Passo Sud di Panieris. Il sentiero P32 sale invece a destra con percorso tortuoso (tratti in frana), sfiora una vecchia truna ex militare e arriva sull’aperto crinale Pontebernardo-Forneris, segnato dal Colle Panieris (2683 m). Oltre il valico il sentiero entra nel Vallone Forneris, quasi pianeggiante taglia verso ponente il franoso versante settentrionale della Testa del Ferro, quindi si adagia sullo spartiacque Stura-Tinée, inciso dal Passo Morgon (2660 m).
P35 S.S. 21 – Colle di Servagno – rotabile ex militare della Gardetta
Note tecniche:
Partenza: 1450 m, Arrivo: 2380 m, Dislivello: 1138 m, Sviluppo: 5708 m, tinerario principale:
GTA, Sentiero Italia, Via Alpina,Tavola: Punto d’appoggio: posto tappa GTA, di Pontebernardo 1312 m,(tel. 0171-96616)
Dalla strada statale n. 21, a 1450 m circa, dopo i due tornanti a monte della galleria delle Barricate, inizia il sentiero P35 che sale ai casolari di Serre di Servagno (1496 m), prosegue alle loro spalle serpeggiando verso N sul brullo costolone alla destra orografica dell’incassato Vallone del Rio di Servagno fino a sbucare sul poggio erboso dove si trova la diruta Borgata Servagno (1736 m). Da questo luogo il sentiero volge a NE e si allunga a mezza costa sull’erbosa destra orografica della valle. Superati alcuni ripidi valloncelli, a quota 1945 m, sulla destra si stacca il sentiero P38 che porta al Colle della Montagnetta. Il sentiero P35 prosegue invece verso N e attraversa alcune ramificazioni sommitali del Vallone di Servagno. Presso i 2100 m si biforca: a sinistra il tronco P36 raggiunge il Colle Oserot, a destra il sentiero P35 s’inerpica invece verso levante alla base della bastionata rocciosa dei Costiglioni e del Monte Servagno. Il sentiero piega quindi, con percorso meno ripido, verso levante poi taglia diagonalmente la ripida e franosa testata valliva e raggiunge lo spartiacque Stura-Màira dove, presso alcune opere difensive, si apre il piatto ed erboso Colle di Servagno (2588 m). Oltre il valico il sentierino P35 scende sull’opposto versante, passa presso le antiche costruzioni dal tetto in pietra a incastro dette trune (2475 m) quindi, verso N s’innesta, a 2380 m, sulla rotabile ex militare proveniente dal Colle Valcavera.
GTA, Sentiero Italia, Via Alpina,Tavola: Punto d’appoggio: posto tappa GTA, di Pontebernardo 1312 m,(tel. 0171-96616)
Dalla strada statale n. 21, a 1450 m circa, dopo i due tornanti a monte della galleria delle Barricate, inizia il sentiero P35 che sale ai casolari di Serre di Servagno (1496 m), prosegue alle loro spalle serpeggiando verso N sul brullo costolone alla destra orografica dell’incassato Vallone del Rio di Servagno fino a sbucare sul poggio erboso dove si trova la diruta Borgata Servagno (1736 m). Da questo luogo il sentiero volge a NE e si allunga a mezza costa sull’erbosa destra orografica della valle. Superati alcuni ripidi valloncelli, a quota 1945 m, sulla destra si stacca il sentiero P38 che porta al Colle della Montagnetta. Il sentiero P35 prosegue invece verso N e attraversa alcune ramificazioni sommitali del Vallone di Servagno. Presso i 2100 m si biforca: a sinistra il tronco P36 raggiunge il Colle Oserot, a destra il sentiero P35 s’inerpica invece verso levante alla base della bastionata rocciosa dei Costiglioni e del Monte Servagno. Il sentiero piega quindi, con percorso meno ripido, verso levante poi taglia diagonalmente la ripida e franosa testata valliva e raggiunge lo spartiacque Stura-Màira dove, presso alcune opere difensive, si apre il piatto ed erboso Colle di Servagno (2588 m). Oltre il valico il sentierino P35 scende sull’opposto versante, passa presso le antiche costruzioni dal tetto in pietra a incastro dette trune (2475 m) quindi, verso N s’innesta, a 2380 m, sulla rotabile ex militare proveniente dal Colle Valcavera.
P38 Castello di Pietraporzio – Colle della Montagnetta – Vallone del Rio Servagno (Bivio P35)
Note tecniche:
Partenza: 1524 m. Arrivo: 1945 m, Dislivello: 654 m, Sviluppo: 2604 m, Tavola: 3
Da Castello di Pietraporzio (1338 m) una strada in terra battuta prende quota nel bosco con qualche tornante per terminare presso un ex fabbricato militare (1524 m). Il sentiero P38 s’inoltra nella folta pineta, in lunga diagonale verso NO, a 1610 m stacca a sinistra il tronco che scende a Pontebernardo, poi s’inoltra nel ripido e profondo Vallone del Rio Conforent. Il sentiero volge verso NE e s’inerpica sulla sponda sinistra orografica del Vallone del Rio Conforent poi, oltre alcuni tratti ripidi e franosi, raggiunge in lunga diagonale ascendente il fondo Conforent (c. 2105 m). Attraversato il piccolo corso d’acqua il sentierino sale il ripido versante opposto, guada un rivolo e sbuca (c. 2250 m) sull’altipiano della Montagnetta sovrastante le Barricate, sede delle caratteristiche costruzioni in pietra, I Gias (2249 m), dove passa la malandata carrareccia ex militare proveniente dal Colle di Valcavera (P44) che, verso ponente, percorre in tutta la sua lunghezza l’aperto altipiano della Montagnetta per terminare il suo corso sul colle omonimo (2178 m). Dal valico un sentierino scende verso N sull’opposto e ondulato versante; presso i 2020 m attraversa le franose ramificazioni sommitali del Rio di Servagno poi, volgendo a ponente, s’innesta (1945 m) sul sentiero P35.
Da Castello di Pietraporzio (1338 m) una strada in terra battuta prende quota nel bosco con qualche tornante per terminare presso un ex fabbricato militare (1524 m). Il sentiero P38 s’inoltra nella folta pineta, in lunga diagonale verso NO, a 1610 m stacca a sinistra il tronco che scende a Pontebernardo, poi s’inoltra nel ripido e profondo Vallone del Rio Conforent. Il sentiero volge verso NE e s’inerpica sulla sponda sinistra orografica del Vallone del Rio Conforent poi, oltre alcuni tratti ripidi e franosi, raggiunge in lunga diagonale ascendente il fondo Conforent (c. 2105 m). Attraversato il piccolo corso d’acqua il sentierino sale il ripido versante opposto, guada un rivolo e sbuca (c. 2250 m) sull’altipiano della Montagnetta sovrastante le Barricate, sede delle caratteristiche costruzioni in pietra, I Gias (2249 m), dove passa la malandata carrareccia ex militare proveniente dal Colle di Valcavera (P44) che, verso ponente, percorre in tutta la sua lunghezza l’aperto altipiano della Montagnetta per terminare il suo corso sul colle omonimo (2178 m). Dal valico un sentierino scende verso N sull’opposto e ondulato versante; presso i 2020 m attraversa le franose ramificazioni sommitali del Rio di Servagno poi, volgendo a ponente, s’innesta (1945 m) sul sentiero P35.
P45 Vallone Rio Forneris (Bivio P33) – Colle del Ferro
Note tecniche:
Partenza: 1915 m, Arrivo: 2586 m, Dislivello: 671 m, Sviluppo: 3591 m, Tavola: 10
Dal bivio di quota 1915 m sul sentiero P33 proveniente dalla Borgata Ferriere la mulattiera P45 prosegue verso SO lungo la sinistra orografica del Vallone di Rio Forneris, passa a monte del Gias del Bal (1985 m) e raggiunge una casa di caccia appoggiata a un roccione (c. 2130 m). Oltre le costruzioni, con flessione verso S, la mulattiera supera il piccolo emissario del Laghetto del Gorgion Lungo, poi le ramificazioni sommitali del Rio Forneris infine, diagonalmente verso destra, un arco morenico nelle vicinanze del Torrione del Colle del Ferro. Il sentiero P45 passa quindi presso una diruta costruzione ex militare, raggiunge la conca terminale e, verso destra, lo spartiacque Stura-Tinée, dove si apre il Colle del Ferro (2586 m). Oltre il valico un sentiero scende ai Laghi di Vens e al rifugio omonimo.
Dal bivio di quota 1915 m sul sentiero P33 proveniente dalla Borgata Ferriere la mulattiera P45 prosegue verso SO lungo la sinistra orografica del Vallone di Rio Forneris, passa a monte del Gias del Bal (1985 m) e raggiunge una casa di caccia appoggiata a un roccione (c. 2130 m). Oltre le costruzioni, con flessione verso S, la mulattiera supera il piccolo emissario del Laghetto del Gorgion Lungo, poi le ramificazioni sommitali del Rio Forneris infine, diagonalmente verso destra, un arco morenico nelle vicinanze del Torrione del Colle del Ferro. Il sentiero P45 passa quindi presso una diruta costruzione ex militare, raggiunge la conca terminale e, verso destra, lo spartiacque Stura-Tinée, dove si apre il Colle del Ferro (2586 m). Oltre il valico un sentiero scende ai Laghi di Vens e al rifugio omonimo.
P44 Rotabile ex militare della Gardetta – I Gias (Bivio P38)
Note tecniche:
Partenza: 2440 m, Arrivo: 2249 m, Dislivello: 210 m, Sviluppo: 4542 m, Tavola: 3
Poco oltre il Colle Cologna, a quota 2440 m, sotto il Colle di Salsas Blancias, dalla rotabile ex militare si stacca la diramazione P44 che, in pessimo stato, aggira la franosa Quota 2513 m e si porta sullo spartiacque Màira-Stura a circa 2650 m. La carrareccia, ristretta quasi a sentiero, s’inoltra sul versante Stura dove, con percorso semicircolare verso ponente sulle ripide chine meridionali del Monte Bodoira, arriva al Colle Vallonetto (2510 m). Il sentiero P44 contorna la testata del Vallone Conforent, poi riappare la malandata carrareccia, che scende ora sull’altipiano della Montagnetta, sovrastante Le Barricate, presso i caratteristici I Gias (2249 m), dove incrocia il sentiero P38 proveniente da Castello di Pietraporzio (1338 m)
Poco oltre il Colle Cologna, a quota 2440 m, sotto il Colle di Salsas Blancias, dalla rotabile ex militare si stacca la diramazione P44 che, in pessimo stato, aggira la franosa Quota 2513 m e si porta sullo spartiacque Màira-Stura a circa 2650 m. La carrareccia, ristretta quasi a sentiero, s’inoltra sul versante Stura dove, con percorso semicircolare verso ponente sulle ripide chine meridionali del Monte Bodoira, arriva al Colle Vallonetto (2510 m). Il sentiero P44 contorna la testata del Vallone Conforent, poi riappare la malandata carrareccia, che scende ora sull’altipiano della Montagnetta, sovrastante Le Barricate, presso i caratteristici I Gias (2249 m), dove incrocia il sentiero P38 proveniente da Castello di Pietraporzio (1338 m)
P47 Valle di Barbacana (Bivio P23) – Laghi Lausfero
Note tecniche:
Partenza: 2235 m c. Arrivo: 2555 m, Dislivello: 320 m, Sviluppo: 2339 m, Tavola: 15, Punto d’appoggio: rifugio Sabernui 1700 m,(tel. 0171-95850)
Dal bivio a quota c. 2235 m dal sentiero P23 che da S. Bernolfo sale al Passo di Barbacana, si stacca il tronco P47, che si allunga in lenta salita verso settentrione sulle chine erbose a levante del Beccàs del Corborant. Oltre il modesto emissario del Lago Lausfero inferiore, il sentiero raggiunge l’ondulata conca lacustre incastonata a meridione della Cima di Corborant, dove si trova il grande Lago Lausfero inferiore (2511 m). Il sentiero P47 contorna poi il lago lungo la sponda orientale, passa presso il laghetto di mezzo (2547 m) e raggiunge, alla base dell’estesa pietraia che fascia a meridione la Cima di Corborant, il Lago Lausfero superiore (2555 m).
Dal bivio a quota c. 2235 m dal sentiero P23 che da S. Bernolfo sale al Passo di Barbacana, si stacca il tronco P47, che si allunga in lenta salita verso settentrione sulle chine erbose a levante del Beccàs del Corborant. Oltre il modesto emissario del Lago Lausfero inferiore, il sentiero raggiunge l’ondulata conca lacustre incastonata a meridione della Cima di Corborant, dove si trova il grande Lago Lausfero inferiore (2511 m). Il sentiero P47 contorna poi il lago lungo la sponda orientale, passa presso il laghetto di mezzo (2547 m) e raggiunge, alla base dell’estesa pietraia che fascia a meridione la Cima di Corborant, il Lago Lausfero superiore (2555 m).
P55 Sambuco – Moriglione di Fondo – Moriglione San Lorenzo
Note tecniche:
Partenza: 1184 m, Arrivo: 1414 m, Dislivello: 230 m, Sviluppo: 2918 m, Itinerario principale: Lou viage, Sentiero,delle nove borgate, Tavola: 11,Punto d’appoggio: posto tappa GTA
di Sambuco 1184 m, (tel. 0171-96628)
Da Sambuco (1184 m), la mulattiera P55 sale verso NO lungo chine pascolive e passa presso le Grange Serre (1413 m), avvicinandosi gradualmente al Vallone del Rio Bianco, che raggiunge con percorso in quota quasi pianeggiante sulla sinistra orografica del vallone. Oltre il fondo idrico (ponticello), dopo breve tratto verso SO e superati alcuni ripidi valloncelli, la mulattiera raggiunge dapprima i diruti casolari di Moriglione di Fondo (1400 m) poi, pianeggiando, la borgata Moriglione San Lorenzo (1414 m), collegata con Pietraporzio da una strada asfaltata.
di Sambuco 1184 m, (tel. 0171-96628)
Da Sambuco (1184 m), la mulattiera P55 sale verso NO lungo chine pascolive e passa presso le Grange Serre (1413 m), avvicinandosi gradualmente al Vallone del Rio Bianco, che raggiunge con percorso in quota quasi pianeggiante sulla sinistra orografica del vallone. Oltre il fondo idrico (ponticello), dopo breve tratto verso SO e superati alcuni ripidi valloncelli, la mulattiera raggiunge dapprima i diruti casolari di Moriglione di Fondo (1400 m) poi, pianeggiando, la borgata Moriglione San Lorenzo (1414 m), collegata con Pietraporzio da una strada asfaltata.
P57 Lago del Colle di Sant’Anna – Colle della Lombarda
Note tecniche:
Partenza: 2156 m, Arrivo: 2351 m, Dislivello: 250 m, Sviluppo: 4878 m, Itinerario princ, ipale: Lou viage, GTA, Sentiero Italia, Via Alpina, Tavola: 17, Punto d’appoggio: posto tappa GTA di S. Anna di Vinadio 2010 m, (tel. 0171-959125)
Presso il Lago del Colle di Sant’Anna (2156 m), la carrareccia P18 stacca la mulattiera P57, che piega verso SE e, oltre un rivolo, s’inerpica serpeggiando in un valloncello fino a sbucare sullo spartiacque Stura-Tinée quasi in corrispondenza della Cima Moravacciera (2405 m). Dalla cima il sentiero scende leggermente, poi, ripreso il crinale confine di Stato raggiunge la Testa Gias del Caval (2329 m) dove una pista si allunga sull’ondulato spartiacque detto Plana o Crête de la Lausette (2336 m, 2366 m), per poi cominciare a scendere a sinistra alla testata del Vallone d’Orgials, dove s’innesta in una carrareccia ex militare che in breve raggiunge il Colle della Lombarda (2351 m).
Presso il Lago del Colle di Sant’Anna (2156 m), la carrareccia P18 stacca la mulattiera P57, che piega verso SE e, oltre un rivolo, s’inerpica serpeggiando in un valloncello fino a sbucare sullo spartiacque Stura-Tinée quasi in corrispondenza della Cima Moravacciera (2405 m). Dalla cima il sentiero scende leggermente, poi, ripreso il crinale confine di Stato raggiunge la Testa Gias del Caval (2329 m) dove una pista si allunga sull’ondulato spartiacque detto Plana o Crête de la Lausette (2336 m, 2366 m), per poi cominciare a scendere a sinistra alla testata del Vallone d’Orgials, dove s’innesta in una carrareccia ex militare che in breve raggiunge il Colle della Lombarda (2351 m).
P59 Strada per il Colle della Lombarda – Colle dell’Aver – Lago sottano Aver (bivio P15)
Note tecniche:
Partenza: 2227 m, Arrivo: 2136 m, 49,Dislivello: 358 m, Sviluppo: 3638 m,Tavola: 17
Dalla strada del Colle della Lombarda, presso il secondo tornantino (2227 m) a 5 km dal sottostante bivio per il Santuario di Sant’Anna, inizia la mulattiera P59 che, oltre un ruscello, si staglia verso NE, attraversa l’avvallamento di massi a NE del Monte Aver quindi raggiunge verso sinistra, il colletto di Costa S. Giovanni (c. 2480 m). Il sentiero P59 volge a levante sul versante di Comba Mourrè, poi sale tortuoso un canale ripido e franoso fino a sbucare sullo spartiacque Orgials-Rio Freddo, inciso dal Colle dell’Aver (2585 m). Dal valico il sentiero inizia a scendere nell’alto circo terminale del Vallone d’Aver, contorna l’omonimo lago soprano (2334 m), quindi raggiunge il lago sottano (2136 m) dove s’innesta sul sentiero P15 che sale al Colle dei Morti.
Dalla strada del Colle della Lombarda, presso il secondo tornantino (2227 m) a 5 km dal sottostante bivio per il Santuario di Sant’Anna, inizia la mulattiera P59 che, oltre un ruscello, si staglia verso NE, attraversa l’avvallamento di massi a NE del Monte Aver quindi raggiunge verso sinistra, il colletto di Costa S. Giovanni (c. 2480 m). Il sentiero P59 volge a levante sul versante di Comba Mourrè, poi sale tortuoso un canale ripido e franoso fino a sbucare sullo spartiacque Orgials-Rio Freddo, inciso dal Colle dell’Aver (2585 m). Dal valico il sentiero inizia a scendere nell’alto circo terminale del Vallone d’Aver, contorna l’omonimo lago soprano (2334 m), quindi raggiunge il lago sottano (2136 m) dove s’innesta sul sentiero P15 che sale al Colle dei Morti.
P62 Murenz – Becco Rosso – Prati di S. Lorenzo (Bivio P33)
Note tecniche:
Partenza: 1567 m, Arrivo: 1950 m c. Dislivello: 668 m, Sviluppo: 6526 m, Itinerario principale: Lou viage, GTA, Tavola: 10
Da Murenz (1567 m), al termine della strada che sale da Pontebernardo, una carrareccia porta nella retrostante conca erbosa, dove si sdoppia. Il tronco di sinistra P62 e GTA passa presso un traliccio, prende quota a tornanti sulle chine settentrionali dell’Auta di Barel, poi, ristretta in mulattiera, passa presso alcuni fortini in roccia. A monte delle postazioni ex militari, il sentiero arriva nella conca tra l’Auta di Barel e il Becco Rosso, dove si trovano i resti di ricoveri ex militari; di qui raggiunge in breve l’insellatura (2235 m) dello spartiacque Stura-Ferriere. A destra si stacca una traccia per il vicino Becco Rosso (2261 m). Dalla sella il sentiero P62 scende ripido con ampi tornanti verso ponente sul versante fronteggiante il territorio di Ferriere, oltrepassa alcuni avvallamenti e la Comba Faniet, poi raggiunge il fondo della Valle di Rio Forneris (Prati di S. Lorenzo) dove s’innesta sul sentiero P33 proveniente da Ferriere.
Da Murenz (1567 m), al termine della strada che sale da Pontebernardo, una carrareccia porta nella retrostante conca erbosa, dove si sdoppia. Il tronco di sinistra P62 e GTA passa presso un traliccio, prende quota a tornanti sulle chine settentrionali dell’Auta di Barel, poi, ristretta in mulattiera, passa presso alcuni fortini in roccia. A monte delle postazioni ex militari, il sentiero arriva nella conca tra l’Auta di Barel e il Becco Rosso, dove si trovano i resti di ricoveri ex militari; di qui raggiunge in breve l’insellatura (2235 m) dello spartiacque Stura-Ferriere. A destra si stacca una traccia per il vicino Becco Rosso (2261 m). Dalla sella il sentiero P62 scende ripido con ampi tornanti verso ponente sul versante fronteggiante il territorio di Ferriere, oltrepassa alcuni avvallamenti e la Comba Faniet, poi raggiunge il fondo della Valle di Rio Forneris (Prati di S. Lorenzo) dove s’innesta sul sentiero P33 proveniente da Ferriere.
P30 Rifugio Talarico – Passo Sottano delle Scolettas – Rifugio Zanotti
Note tecniche:
Partenza: 1720 m, Arrivo: 2144 m, Dislivello: 503 m, Sviluppo: 3754 m, Itinerario principale: GTA, Via Alpina, Sentiero Italia, Tavola: 12, Punto d’appoggio: rifugio Talarico 1720 m. (tel. 0171-96616), rifugio Zanotti 2144 m tel. 0171-96616)
La carrareccia proveniente da Pontebernardo (1312 m) termina il suo corso all’estremità meridionale dei Prati del Vallone, sede del Rifugio Alfredo Talarico (c. 1720 m) e di alcune costruzioni ex militari adibite a colonie estive con il Rifugio Pro Natura di Cuneo. Qui, dove convergono i sentieri P31, P32, P33, ha inizio sulla sinistra il sentiero P30 che, oltre il rio di fondovalle, nei pressi della confluenza con il Vallone delle Scolettas, inizia a salire con una serie di serpentine sulla destra orografica della gorgia che ne incide il salto iniziale. Raggiunto il soprastante vallone pascolivo, il sentiero P30 passa nei pressi della diruta Grangia Scolettas (1979 m), si avvicina al fondo idrico, poi lascia sulla destra il vallone principale, che volge a S in direzione del Becco Alto del Piz (2912 m), per continuare in direzione SE. Il sentiero percorre ora la parte terminale su ondulate chine erbose fino allo spartiacque tra il Vallone di Ponte Bernardo e quello del Piz, segnato dal Passo Sottano delle Scolettas (2223 m). Dal valico, sede di un ex ricovero militare ristrutturato in rifugio privato, la carrareccia (ex militare) scende sul versante del Vallone del Piz (breve galleria in roccia), poi dirama a destra il sentiero P29 per il Passo di Tenìbres, quindi arriva al Gias del Piz (2042 m), Presso il Gias si stacca sulla destra una mulattiera che in breve scende ad attraversare il piccolo corso d’acqua sul fondovalle (a sinistra tronco GTA per il Passo di Rostagno). Il sentiero P30 volge a destra inerpicandosi sul promontorio di rocce montonate fino al Rifugio E. Zanotti (2144 m), punto di convergenza del sentiero P27 proveniente dal Rifugio Migliorero.
La carrareccia proveniente da Pontebernardo (1312 m) termina il suo corso all’estremità meridionale dei Prati del Vallone, sede del Rifugio Alfredo Talarico (c. 1720 m) e di alcune costruzioni ex militari adibite a colonie estive con il Rifugio Pro Natura di Cuneo. Qui, dove convergono i sentieri P31, P32, P33, ha inizio sulla sinistra il sentiero P30 che, oltre il rio di fondovalle, nei pressi della confluenza con il Vallone delle Scolettas, inizia a salire con una serie di serpentine sulla destra orografica della gorgia che ne incide il salto iniziale. Raggiunto il soprastante vallone pascolivo, il sentiero P30 passa nei pressi della diruta Grangia Scolettas (1979 m), si avvicina al fondo idrico, poi lascia sulla destra il vallone principale, che volge a S in direzione del Becco Alto del Piz (2912 m), per continuare in direzione SE. Il sentiero percorre ora la parte terminale su ondulate chine erbose fino allo spartiacque tra il Vallone di Ponte Bernardo e quello del Piz, segnato dal Passo Sottano delle Scolettas (2223 m). Dal valico, sede di un ex ricovero militare ristrutturato in rifugio privato, la carrareccia (ex militare) scende sul versante del Vallone del Piz (breve galleria in roccia), poi dirama a destra il sentiero P29 per il Passo di Tenìbres, quindi arriva al Gias del Piz (2042 m), Presso il Gias si stacca sulla destra una mulattiera che in breve scende ad attraversare il piccolo corso d’acqua sul fondovalle (a sinistra tronco GTA per il Passo di Rostagno). Il sentiero P30 volge a destra inerpicandosi sul promontorio di rocce montonate fino al Rifugio E. Zanotti (2144 m), punto di convergenza del sentiero P27 proveniente dal Rifugio Migliorero.
P33 Ferriere – Colle di Stau – Rifugio Talarico
Note tecniche
Partenza: 1888 m, Arrivo: 1720 m, Dislivello: 637 m, Sviluppo: 9038 m, Itinerario principale: GTA, Lou viage, Tavola: 10, Punto d’appoggio: rifugio Talarico 1720 m,(tel. 0171-96616). rifugio, Becchi Rossi 1890 m, (tel. 0171-96616)
Da Ferriere (1888 m) la mulattiera P33 scende ad attraversare su ponticello (1863 m) il rio omonimo, oltre il quale prosegue con ampio semicerchio da N verso S, contorna alla base la boscosa Serra del Bal poi, a quota 1995 m, entra sul pascolivo Vallone del Rio di Forneris. Presso i 1915 m la mulattiera prosegue in direzione del Colle del Ferro (P45); il sentiero P33 scende invece a sinistra sul fondovalle (Prati di S. Lorenzo) e, oltre il Rio Forneris (ponticello, 1889 m) stacca a sinistra il tronco GTA-P62, che verso levante raggiunge, oltre la cima Becco Rosso i casolari di Murenz. Il sentiero P33 continua invece a destra in lunga diagonale verso SO, raggiunge, presso i 1983 m, la Comba del Pilone, svolta a sinistra elevandosi sulla destra orografica della comba fino a 37 una conca erbosa sede di antico gias (2152 m). Dal gias il sentiero percorre il bordo della conca e s’inoltra quindi nell’esteso avvallamento superiore, supera un’impennata e raggiunge la ripida china sottostante il colle. Il sentiero P33 prosegue sulla sinistra, piega diagonalmente verso destra passando nei pressi dell’ingresso di fortificazioni dirute, poi, dopo la piccola conca terminale caratterizzata da piazzole cementate (ex militari), sbuca sullo spartiacque Forneris-Pontebernardo dove si apre il Colle di Stau (2500 m). Dal colle la mulattiera scende verso SE nel Vallone di Stau, sfiora un ricovero ex militare (c. 2420 m) e raggiunge il Gias soprano Stau (c. 2340 m). Alla base della cresta NE del Monte Peiron, presso un pilone sacro (c. 2320 m), dirama verso ponente il sentiero P33b per la Testa delle Garbe di Stau (2760 m), poi prosegue fino al Gias sottano di Stau (2062 m), dove una recente sterrata volge verso S allontanandosi dal fondo del ripido vallone, stacca lateralmente i sentieri P32 e P31, quindi raggiunge i Prati del Vallone dove ha sede il Rifugio Alfredo Talarico (c. 1720 m).
Da Ferriere (1888 m) la mulattiera P33 scende ad attraversare su ponticello (1863 m) il rio omonimo, oltre il quale prosegue con ampio semicerchio da N verso S, contorna alla base la boscosa Serra del Bal poi, a quota 1995 m, entra sul pascolivo Vallone del Rio di Forneris. Presso i 1915 m la mulattiera prosegue in direzione del Colle del Ferro (P45); il sentiero P33 scende invece a sinistra sul fondovalle (Prati di S. Lorenzo) e, oltre il Rio Forneris (ponticello, 1889 m) stacca a sinistra il tronco GTA-P62, che verso levante raggiunge, oltre la cima Becco Rosso i casolari di Murenz. Il sentiero P33 continua invece a destra in lunga diagonale verso SO, raggiunge, presso i 1983 m, la Comba del Pilone, svolta a sinistra elevandosi sulla destra orografica della comba fino a 37 una conca erbosa sede di antico gias (2152 m). Dal gias il sentiero percorre il bordo della conca e s’inoltra quindi nell’esteso avvallamento superiore, supera un’impennata e raggiunge la ripida china sottostante il colle. Il sentiero P33 prosegue sulla sinistra, piega diagonalmente verso destra passando nei pressi dell’ingresso di fortificazioni dirute, poi, dopo la piccola conca terminale caratterizzata da piazzole cementate (ex militari), sbuca sullo spartiacque Forneris-Pontebernardo dove si apre il Colle di Stau (2500 m). Dal colle la mulattiera scende verso SE nel Vallone di Stau, sfiora un ricovero ex militare (c. 2420 m) e raggiunge il Gias soprano Stau (c. 2340 m). Alla base della cresta NE del Monte Peiron, presso un pilone sacro (c. 2320 m), dirama verso ponente il sentiero P33b per la Testa delle Garbe di Stau (2760 m), poi prosegue fino al Gias sottano di Stau (2062 m), dove una recente sterrata volge verso S allontanandosi dal fondo del ripido vallone, stacca lateralmente i sentieri P32 e P31, quindi raggiunge i Prati del Vallone dove ha sede il Rifugio Alfredo Talarico (c. 1720 m).
P36 Vallone del Rio Servagno (Bivio P35) – Lago Oserot – Colle Oserot
Note tecniche
Partenza: 2100 m, Arrivo: 2640 m, Dislivello: 540 m, Sviluppo: 4023 m, Itinerario principale: GTA, Sentiero Italia, Via Alpina, Tavola: 2, Punto d’appoggio: posto tappa GTA di Pontebernardo 1312 m, (tel. 0171-96616)
Dalla biforcazione a quota 2100 m del sentiero P35, che da Serre di Servagno sale al colle omonimo, prosegue verso N il tronco P36, che serpeggia fino a sbucare nella conca pascoliva detta Fonda Oserot, sede del Gias dell’Oserot (2305 m) e dal lago omonimo (2308 m). Il sentiero P35 prosegue sulla traccia di una vecchia carrareccia ex militare (a sinistra diramazione per la Bassa di Terra Rossa) che percorre alla base la Fonda e, con andamento verso NO, raggiunge la testata dell’avvallamento, dominata ai lati dal Monte Oserot e dalla Rocca Brancia. A 2543 m la carrareccia si biforca: a destra (P36b e GTA) raggiunge in breve il Passo di Rocca Brancia (2620 m), a sinistra (P36), dopo un tornante, arriva sul crinale tra la Fonda Oserot (Valle Stura) e la Comba Emanuel (Valle Màira) dove si apre il Colle Oserot (2640 m). Oltre il valico, il sentiero S11/S27 scende a Pratorotondo; il sentiero S27b raggiunge invece il Passo La Croce e il Bivacco Le Due Valli.
Dalla biforcazione a quota 2100 m del sentiero P35, che da Serre di Servagno sale al colle omonimo, prosegue verso N il tronco P36, che serpeggia fino a sbucare nella conca pascoliva detta Fonda Oserot, sede del Gias dell’Oserot (2305 m) e dal lago omonimo (2308 m). Il sentiero P35 prosegue sulla traccia di una vecchia carrareccia ex militare (a sinistra diramazione per la Bassa di Terra Rossa) che percorre alla base la Fonda e, con andamento verso NO, raggiunge la testata dell’avvallamento, dominata ai lati dal Monte Oserot e dalla Rocca Brancia. A 2543 m la carrareccia si biforca: a destra (P36b e GTA) raggiunge in breve il Passo di Rocca Brancia (2620 m), a sinistra (P36), dopo un tornante, arriva sul crinale tra la Fonda Oserot (Valle Stura) e la Comba Emanuel (Valle Màira) dove si apre il Colle Oserot (2640 m). Oltre il valico, il sentiero S11/S27 scende a Pratorotondo; il sentiero S27b raggiunge invece il Passo La Croce e il Bivacco Le Due Valli.
P39 Ferriere - Bassa di Colombart
Note tecniche
Partenza: 1888 m,,Arrivo: 2461 m, Dislivello: 573 m, Sviluppo: 4351 m, Itinerario principale:
Lou viage,Tavola: 9, Punto d’appoggio: rifugio Becchi Rossi 1890 m (tel. 0171-96715) Dai caratteristici e raccolti casolari di Ferriere (1888 m) la mulattiera P39 si allunga verso ponente sulla sinistra orografica dell’aperta conca pascoliva sino a incontrare il corso d’acqua del Rio di Ferriere, attraversandolo a quota 2100 m. La mulattiera passa presso il Gias Colombart (2213 m) alla base del Monte Pebrun quindi, presso i 2230 m, sbuca sulla pascoliva conca terminale, dove s’innesta sulla ex carrareccia militare in terra battuta proveniente da Bersezio. La carrareccia, che va restringendosi in sentiero, s’inerpica sinuosa alla testata del vallone e si adagia sulla pietrosa Bassa di Colombart (2461 m), ove incrocia il sentiero P40 proveniente dal Colle Incianao.
Lou viage,Tavola: 9, Punto d’appoggio: rifugio Becchi Rossi 1890 m (tel. 0171-96715) Dai caratteristici e raccolti casolari di Ferriere (1888 m) la mulattiera P39 si allunga verso ponente sulla sinistra orografica dell’aperta conca pascoliva sino a incontrare il corso d’acqua del Rio di Ferriere, attraversandolo a quota 2100 m. La mulattiera passa presso il Gias Colombart (2213 m) alla base del Monte Pebrun quindi, presso i 2230 m, sbuca sulla pascoliva conca terminale, dove s’innesta sulla ex carrareccia militare in terra battuta proveniente da Bersezio. La carrareccia, che va restringendosi in sentiero, s’inerpica sinuosa alla testata del vallone e si adagia sulla pietrosa Bassa di Colombart (2461 m), ove incrocia il sentiero P40 proveniente dal Colle Incianao.
P42 Grange di Argentera – Colle di Puriac
Note tecniche
Partenza: 1769 m, Arrivo: 2506 m, Dislivello: 737 m. Sviluppo: 5356 m, Itinerario principale:
Lou viage, Tavola: 9
Dalla diruta borgata Grange di Argentera (1769 m), presso la confluenza Stura-Puriac, una carrareccia guada i due modesti corsi d’acqua e, presso un gias, si restringe a mulattiera. S’inoltra quindi sul fondo del Vallone di Puriac sulla destra orografica, attraversa il corso d’acqua su un ponticello e si allunga sulla sinistra orografica. Oltre il Rio Apparei il sentiero P42 sale lungo un’aperta conca erbosa sede di un gias, oltre il quale si riporta sul versante opposto, supera il restringimento della valle guada il Rio Tuiscia e, tagliando in quota la ripida china terrosa che cade nella profonda gola della parte mediana del vallone, sbuca nell’aperto territorio pascolivo superiore, delimitato ai lati da alti gioghi, tra i quali primeggia il M. Enchastraye. Il sentiero si allunga su avvallamenti ondulati ed erbosi, passa a destra del mammellone 2386 m (gias in basso a destra), si allunga sul dossone centrale nei pressi del Laghetto 2410 m, quindi s’innesta sul sentiero P40 proveniente dalla Bassa di Colombart che, verso destra, raggiunge in breve il Colle di Puriac (2506 m). Oltre il colle un sentiero perde quota sul versante francese lungo il Vallone Salso Moréno e
raggiunge Le Pra (1710 m) nella Valle della Tinée.
Lou viage, Tavola: 9
Dalla diruta borgata Grange di Argentera (1769 m), presso la confluenza Stura-Puriac, una carrareccia guada i due modesti corsi d’acqua e, presso un gias, si restringe a mulattiera. S’inoltra quindi sul fondo del Vallone di Puriac sulla destra orografica, attraversa il corso d’acqua su un ponticello e si allunga sulla sinistra orografica. Oltre il Rio Apparei il sentiero P42 sale lungo un’aperta conca erbosa sede di un gias, oltre il quale si riporta sul versante opposto, supera il restringimento della valle guada il Rio Tuiscia e, tagliando in quota la ripida china terrosa che cade nella profonda gola della parte mediana del vallone, sbuca nell’aperto territorio pascolivo superiore, delimitato ai lati da alti gioghi, tra i quali primeggia il M. Enchastraye. Il sentiero si allunga su avvallamenti ondulati ed erbosi, passa a destra del mammellone 2386 m (gias in basso a destra), si allunga sul dossone centrale nei pressi del Laghetto 2410 m, quindi s’innesta sul sentiero P40 proveniente dalla Bassa di Colombart che, verso destra, raggiunge in breve il Colle di Puriac (2506 m). Oltre il colle un sentiero perde quota sul versante francese lungo il Vallone Salso Moréno e
raggiunge Le Pra (1710 m) nella Valle della Tinée.
P46 Colle Valcavera – Passo d’Eguiette – Colle Serour
Note tecniche
Partenza: 2416 m, Arrivo: 2432 m, Dislivello: 30 m c., Sviluppo: 6337 m, Itinerario principale: Lou viage, Lou viol, d’es fiour, Tavola: 4
La mulattiera P46 (percorso naturalistico) inizia dal colle di Valcavera (2416 m) e si allunga verso SE alla base del Monte Ruissas. Contornato uno sperone piega a S passando vicino al Passo d’Eguiette (2443 m) sede di una truna a forma piramidale. Da questo luogo la mulattiera, con ampio semicerchio quasi pianeggiante verso levante sulle ripide chine settentrionali del Monte Omo, oltrepassa (presso la quota 2322 m) il crestone che si spinge alla confluenza Serour-Cavera e, con breve discesa, s’inoltra nel Vallone Serour. Passando alla base delle rocce omonime (salto roccioso a meridione del Monte Omo), il sentiero percorre la pascoliva testata del Vallone Serour, quindi, oltre la linea d’impluvio riprende a salire inoltrandosi nel valloncello, rinserrato ai lati dal Monte Salè e dal Monte Savi, lungo il quale raggiunge il crinale Serour-Spagnoli, ove si apre il Colle Serour (2432 m). Dal valico il sentiero P12 pianeggia in direzione del vicino Colle Moura delle Vinche, quindi divalla verso la Borgata Neraissa di Vinadio. Una traccia scende anche nel Vallone
degli Spagnoli e confluisce nell’itinerario P34.
La mulattiera P46 (percorso naturalistico) inizia dal colle di Valcavera (2416 m) e si allunga verso SE alla base del Monte Ruissas. Contornato uno sperone piega a S passando vicino al Passo d’Eguiette (2443 m) sede di una truna a forma piramidale. Da questo luogo la mulattiera, con ampio semicerchio quasi pianeggiante verso levante sulle ripide chine settentrionali del Monte Omo, oltrepassa (presso la quota 2322 m) il crestone che si spinge alla confluenza Serour-Cavera e, con breve discesa, s’inoltra nel Vallone Serour. Passando alla base delle rocce omonime (salto roccioso a meridione del Monte Omo), il sentiero percorre la pascoliva testata del Vallone Serour, quindi, oltre la linea d’impluvio riprende a salire inoltrandosi nel valloncello, rinserrato ai lati dal Monte Salè e dal Monte Savi, lungo il quale raggiunge il crinale Serour-Spagnoli, ove si apre il Colle Serour (2432 m). Dal valico il sentiero P12 pianeggia in direzione del vicino Colle Moura delle Vinche, quindi divalla verso la Borgata Neraissa di Vinadio. Una traccia scende anche nel Vallone
degli Spagnoli e confluisce nell’itinerario P34.
P48 Piano della Regina – Gias del Piz
Note tecniche
Partenza: 1468 m, Arrivo: 2042 m, Dislivello: 574 m,Sviluppo: 4704 m, Tavola: 13
Al termine superiore del Piano della Regina (1468 m) una malandata carrareccia ex militare entra nel lariceto e, proseguendo il suo corso nel Vallone del Piz verso SO, supera con alcuni tornanti la bastionata incisa da una bella cascata poi, a quota 1808 m (presso alcune vecchie postazioni militari), oltrepassa la strettoia naturale della valle. Per un tratto la carrareccia si allunga in lenta salita, passa nei pressi del Lago Lausarel (c. 1920 m) e raggiunge un enorme larice secolare (Lou merze gros), sul quale un lastrone di pietra incisa dagli alpini reca il motto «I l’oma fait polissia». La carrareccia P48 piega quindi verso S e raggiunge, alla base delle Rocce Mongioie, il Gias del Piz (2042 m). A destra, la carrareccia P30 sale al Passo Sottano delle Scolettas (2223 m); a sinistra il sentiero P30 porta al Rifugio Ervedo Zanotti (2144 m)
Al termine superiore del Piano della Regina (1468 m) una malandata carrareccia ex militare entra nel lariceto e, proseguendo il suo corso nel Vallone del Piz verso SO, supera con alcuni tornanti la bastionata incisa da una bella cascata poi, a quota 1808 m (presso alcune vecchie postazioni militari), oltrepassa la strettoia naturale della valle. Per un tratto la carrareccia si allunga in lenta salita, passa nei pressi del Lago Lausarel (c. 1920 m) e raggiunge un enorme larice secolare (Lou merze gros), sul quale un lastrone di pietra incisa dagli alpini reca il motto «I l’oma fait polissia». La carrareccia P48 piega quindi verso S e raggiunge, alla base delle Rocce Mongioie, il Gias del Piz (2042 m). A destra, la carrareccia P30 sale al Passo Sottano delle Scolettas (2223 m); a sinistra il sentiero P30 porta al Rifugio Ervedo Zanotti (2144 m)
P56 Sambuco – Ricovero di Monte Vaccia
Note tecniche
Partenza: 1130 m, Arrivo: 2243 m, Dislivello: 1113 m, Sviluppo: 4112 m, Itinerario principale: GTA
Tavola: 11, Punto d’appoggio: posto tappa GTA, di Sambuco 1184 m, (tel. 0171-96628),
Tavola: 11, Punto d’appoggio: posto tappa GTA, di Sambuco 1184 m, (tel. 0171-96628),
Oltre il ponte sulla Stura a monte di Sambuco (1130 m), dalla strada che sale a Pontebernardo sulla destra orografica, si stacca l’itinerario P56 (GTA). Il sentiero sale verso S nell’abetaia che colonizza il versante orientale del Bec di Brancia Courba e, attraversata la strada forestale proveniente da Pianche, piega a SE. Oltre una radura pietrosa e una presa d’acqua (1517 m), tra radi larici, il sentiero piega a SO accentuando la salita nell’avvallamento che scende dalla cima del Monte Vaccia, poi, verso sinistra (SE) scavalca (2165 m) il ripido costone NE del Monte Vaccia (ruderi). Di qui s’inoltra verso S, s’inoltra nell’aperto versante erboso rivolto a NE dove si trova il diruto Ricovero di Monte Vaccia (2243 m). Presso il Ricovero ex militare il sentiero P56 incrocia il tronco P25, che collega Besmorello con il Piano della Regina (V. del Piz) passando per la Colletta Bernarda.
P60 Forte Serziera – Punta Crosa – Testa Rimà
Note tecniche
Partenza: 1402 m, Arrivo: 2506 m, Dislivello: 1104 m, Sviluppo: 6277 m, Tavola: 18
Dalla postazione di Batteria di Forte Serziera (1402 m), al termine della carrareccia ex militare proveniente da Vinadio, inizia il sentiero P60 che, verso SE, sale lungo il dossone che scende alla confluenza Stura-Rio Freddo. Dopo alcuni tornanti il sentiero raggiunge la sella a ridosso della Punta Crosa (1905 m); di qui prosegue verso destra portandosi leggermente sul versante del Vallone della Palla, passa presso un gruppo di caratteristiche trune ex militari e, poco oltre, sfiora la Cima Trent (2064 m). Il sentiero P60 prosegue verso meridione prevalentemente lungo lo spartiacque Palla-Rio Freddo, evita ai lati qualche asperità, passa sul ripido versante di Rio Freddo (a destra della Cima di Palla) e raggiunge la piatta sommità di Testa Rimà (2506 m).
Dalla postazione di Batteria di Forte Serziera (1402 m), al termine della carrareccia ex militare proveniente da Vinadio, inizia il sentiero P60 che, verso SE, sale lungo il dossone che scende alla confluenza Stura-Rio Freddo. Dopo alcuni tornanti il sentiero raggiunge la sella a ridosso della Punta Crosa (1905 m); di qui prosegue verso destra portandosi leggermente sul versante del Vallone della Palla, passa presso un gruppo di caratteristiche trune ex militari e, poco oltre, sfiora la Cima Trent (2064 m). Il sentiero P60 prosegue verso meridione prevalentemente lungo lo spartiacque Palla-Rio Freddo, evita ai lati qualche asperità, passa sul ripido versante di Rio Freddo (a destra della Cima di Palla) e raggiunge la piatta sommità di Testa Rimà (2506 m).
P63 Conca di Collalunga (Bivio P22) – Colle di Seccia – Rifugio del Làus
Note tecniche
Partenza: 2423 m, Arrivo: 1910 m, Dislivello: 345 m, Sviluppo: 5680 m, Tavola: 15, Punto d’appoggio: rifugio del Làus 1910 m, (tel. 0171-959606)
All’inizio dell’aperta conca alla base del Pas de Colle Longue, dal sentiero P22 si stacca a destra (2423 m) il tronco P63 che, oltre i due Lacs de Colle Longue (2429 m e 2437 m) sale verso NO al vicino Colle di Seccia (2562 m), dove passa l’attuale confine italo-francese. Oltre il valico, il sentiero scende nella conca sede del Lago di Seccia (2493 m), poi si allunga verso N in lenta discesa nel valloncello omonimo fin presso i 2350 m; di qui riprende la salita e arriva sul crinale Seccia-Chiot della Roccia, inciso da una piccola sella (2555 m) leggermente a S della Guglia di S. Bernolfo. Dal passaggio il sentiero scende sul versante del Vallone Chiot della Roccia un franoso e poco marcato canalone, prosegue sulla sinistra orografica del vallone passando alla base delle strutture rocciose dette Il Dente e Il Bouser. Il sentiero si porta poi sul fondo del vallone dove, a 2150 m circa, lascia a destra una diramazione che sale alla Rocca di S. Bernolfo, e, sempre in discesa nel lariceto, raggiunge il Colletto del Làus (1927 m), dove passa la carrareccia che in breve verso sinistra arriva al Rifugio del Làus (De Alexandris-Foches, c. 1910 m)
All’inizio dell’aperta conca alla base del Pas de Colle Longue, dal sentiero P22 si stacca a destra (2423 m) il tronco P63 che, oltre i due Lacs de Colle Longue (2429 m e 2437 m) sale verso NO al vicino Colle di Seccia (2562 m), dove passa l’attuale confine italo-francese. Oltre il valico, il sentiero scende nella conca sede del Lago di Seccia (2493 m), poi si allunga verso N in lenta discesa nel valloncello omonimo fin presso i 2350 m; di qui riprende la salita e arriva sul crinale Seccia-Chiot della Roccia, inciso da una piccola sella (2555 m) leggermente a S della Guglia di S. Bernolfo. Dal passaggio il sentiero scende sul versante del Vallone Chiot della Roccia un franoso e poco marcato canalone, prosegue sulla sinistra orografica del vallone passando alla base delle strutture rocciose dette Il Dente e Il Bouser. Il sentiero si porta poi sul fondo del vallone dove, a 2150 m circa, lascia a destra una diramazione che sale alla Rocca di S. Bernolfo, e, sempre in discesa nel lariceto, raggiunge il Colletto del Làus (1927 m), dove passa la carrareccia che in breve verso sinistra arriva al Rifugio del Làus (De Alexandris-Foches, c. 1910 m)
P64 Aisone – Punte Chiavardine – Madonna del Pino (Demonte)
Note tecniche
Partenza: 1028 m, Arrivo: 992 m, Dislivello: 787 m,Sviluppo: 7748 m, Tavola: 7
Dalla strada statale di fondovalle, dopo l’abitato di Aisone, a destra (palina) una strada sterrata sale ai casolari Piron (1028 m). Oltre, il sentiero P64 prende rapidamente quota con tornanti scavati nella parete rocciosa fino alle baite diroccate di Grangette inf. (1457 m) e Grangette sup. (1545 m). Il sentiero si allunga sulla cresta (palina) in prossimità della Testa di Peitagù (1815 m). Proseguendo la discesa verso est, tenendo la cresta spartiacque Vallone dell’Arma-Valle Stura, nella faggeta del bosco del Kant, il
sentiero P64 a quota 1485 m (palina) incontra una strada sterrata. Sempre tenendo la cresta, parecchi saliscendi portano alle Punte Chiavardine (1505m). Il sentiero scende ripidamente su un pilone (992 m) a incrociare la strada asfaltata Fedio-Gau e Madonna del Pino (1032 m). Una palina indica poi la direzione «Demonte» per scendere al capoluogo, passando per la borgata Case Lozet.
Dalla strada statale di fondovalle, dopo l’abitato di Aisone, a destra (palina) una strada sterrata sale ai casolari Piron (1028 m). Oltre, il sentiero P64 prende rapidamente quota con tornanti scavati nella parete rocciosa fino alle baite diroccate di Grangette inf. (1457 m) e Grangette sup. (1545 m). Il sentiero si allunga sulla cresta (palina) in prossimità della Testa di Peitagù (1815 m). Proseguendo la discesa verso est, tenendo la cresta spartiacque Vallone dell’Arma-Valle Stura, nella faggeta del bosco del Kant, il
sentiero P64 a quota 1485 m (palina) incontra una strada sterrata. Sempre tenendo la cresta, parecchi saliscendi portano alle Punte Chiavardine (1505m). Il sentiero scende ripidamente su un pilone (992 m) a incrociare la strada asfaltata Fedio-Gau e Madonna del Pino (1032 m). Una palina indica poi la direzione «Demonte» per scendere al capoluogo, passando per la borgata Case Lozet.